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- 3 Aprile 2018
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Come da titolo, argomento poco allegro, ma che in un modo o nell'altro tocca tutti. Come vi rapportate davanti alla morte? Come la considerate? Che effetto vi fa la morte di una persona vicina, o anche meno vicina?
E poi, a livello personale, come vi rapportate voi con il pensiero della vostra propria morte?
E ancora, come giudicate il ruolo della morte nelle diverse società? Nella cultura occidentale la mia sensazione è che si cerchi di renderla tabù, di nasconderla e di affrontarla come momento di grande afflizione interiore quando ti tocca da vicino, mentre altre società hanno un rapporto diverso. Interessante anche pensarla in chiave religiosa, quando ad esempio per il cristianesimo in realtà la morte conduce all'aldilà e al cospetto di Dio Padre per coloro che sono salvati e quindi, in quest'ottica, dovrebbe quasi essere da intendere come un momento di festa. E per uno spartiato, la morte in prima linea in difesa della patria era visto come il massimo onore.
Che ne pensate? (Ovviamente ho messo tanti possibili filoni da esplorare, ma non forzatamente devono esserlo)
E poi, a livello personale, come vi rapportate voi con il pensiero della vostra propria morte?
E ancora, come giudicate il ruolo della morte nelle diverse società? Nella cultura occidentale la mia sensazione è che si cerchi di renderla tabù, di nasconderla e di affrontarla come momento di grande afflizione interiore quando ti tocca da vicino, mentre altre società hanno un rapporto diverso. Interessante anche pensarla in chiave religiosa, quando ad esempio per il cristianesimo in realtà la morte conduce all'aldilà e al cospetto di Dio Padre per coloro che sono salvati e quindi, in quest'ottica, dovrebbe quasi essere da intendere come un momento di festa. E per uno spartiato, la morte in prima linea in difesa della patria era visto come il massimo onore.
Che ne pensate? (Ovviamente ho messo tanti possibili filoni da esplorare, ma non forzatamente devono esserlo)